La stenosi lombare degenerativa è una delle patologie più comuni della colonna vertebrale in età adulta, caratterizzata da un restringimento del canale spinale che porta alla compressione delle radici nervose. Questa condizione si manifesta tipicamente con dolore lombare, dolore irradiato agli arti inferiori (sciatica) e una progressiva riduzione della capacità di camminare, nota come claudicazione neurogena.
Tradizionalmente, il trattamento chirurgico per la stenosi è sempre stato la decompressione diretta, un approccio che,sebbene efficace, non è privo di svantaggi.
Decompressione Diretta vs. Indiretta: Un Cambio di Paradigma
Per decenni, la laminectomia è stata considerata il gold standard per il trattamentodella stenosi.
Questa procedura prevede la rimozione fisica di una parte della vertebra (la lamina) e di altre strutture come il legamento giallo ispessito, per creare più spazio per le strutture nervose.
Sebbene la decompressione diretta sia efficace nel liberare i nervi, essa comporta la demolizione di importanti strutture anatomiche posteriori, che sono fondamentali per la stabilità della colonna.
Questo può portare a instabilità iatrogena, dolore post-operatorio e la necessità di fusioni vertebrali più estese.
Oggi, un approccio più moderno e meno invasivo sta rivoluzionando il trattamento della stenosi: la decompressione indiretta. Questa tecnica, eseguita mediante procedure come la fusione intersomatica laterale (XLIF - eXtreme Lateral Interbody
Fusion), permette di ottenere lo stesso risultato di decompressione, ma senza demolire le strutture posteriori della colonna.
Il Meccanismo della Decompressione Indiretta con XLIF:
La procedura XLIF prevede un approccio mini-invasivo attraverso il fianco del paziente, che permette di raggiungere lo spazio discale senza danneggiare i muscoli della schiena.
Attraverso questa via, viene inserita una cage (gabbia) intersomatica di ampie dimensioni.
L’inserimento di questa cage produce un duplice effetto:
1. Ripristina l’altezza del disco intervertebrale: Con l’invecchiamento, il disco perde altezza, contribuendo al restringimento del canale.
2. Mette in tensione i legamenti: Il ripristino dell’altezza discale stira il legamento giallo e il legamento longitudinale posteriore, che si “ritirano” e liberano spazio nel canale spinale.
Questo meccanismo permette di decomprimere le radici nervose in modo indiretto, preservando completamente l’integrità delle lamine, delle faccette articolari e dei muscoli posteriori.
I Vantaggi della Decompressione Indiretta: Cosa Dice la Scienza
Numerosi studi scientifici hanno confrontato l’efficacia e la sicurezza della decompressione indiretta rispetto a quella diretta. Una meta-analisi pubblicata sul Global Spine Journal ha confrontato le due tecniche su oltre 1000 pazienti, giungendo a conclusioni molto chiare.
Sebbene entrambe le strategie chirurgiche abbiano mostrato risultati clinici soddisfacenti a un anno di follow-up, il gruppo trattato con decompressione indiretta ha presentato perdite di sangue intraoperatorie e tempi chirurgici
significativamente inferiori.
Questo studio, insieme a molti altri, conferma che la decompressione indiretta non è solo altrettanto efficace nel risolvere i sintomi della stenosi, ma è anche menoinvasiva. I principali vantaggi documentati includono:

La ricerca ha anche identificato i criteri per massimizzare il successo della decompressione indiretta.
Pazienti con sintomi dinamici (che migliorano con il riposo) e con un’altezza discale che può essere ripristinata ottengono i risultati migliori da questa procedura. Inoltre, la XLIF si è dimostrata efficace anche in pazienti complessi con molteplici comorbidità, alleviando i sintomi della stenosi e della spondilolistesi di basso grado.
La Mia Esperienza con la Tecnica XLIF
Nella mia pratica clinica, ho adottato la tecnica XLIF come approccio di scelta per la maggior parte dei pazienti con stenosi lombare degenerativa e instabilità.
L’esperienza ha confermato i dati della letteratura: i pazienti beneficiano di un recupero più rapido, di un minor dolore post-operatorio e di un ritorno più veloce alle loro attività quotidiane.
La preservazione dell’anatomia posteriore non solo riduce il trauma chirurgico, ma garantisce una maggiore stabilità a lungo termine, riducendo il rischio di problemi futuri.
Un Futuro Meno Invasivo
La decompressione indiretta mediante XLIF rappresenta un vero e proprio cambio di paradigma nel trattamento della stenosi lombare.
Offre una soluzione che è paradossalmente più efficace della decompressione diretta, non solo perché risolve i
sintomi con la stessa efficacia, ma perché lo fa in modo più intelligente, rispettando l’anatomia e la biomeccanica della colonna vertebrale.
Per i pazienti, questo si traduce in un intervento più sicuro, un recupero più rapido e risultati migliori a lungo termine.
Riferimenti:
Gagliardi, M. J., et al. (2023).
Is Indirect Decompression and Fusion More Effective than Direct Decompression and Fusion for Treating Degenerative Lumbar Spinal Stenosis With Instability? A Systematic Review and meta-Analysis.
Global Spine Journal, 13.
Yingsakmongkol, W., et al. (2022). Successful Criteria for Indirect Decompression With Lateral Lumbar Interbody Fusion. Neurospine, 19(3), 805–815.
Pereira, E. A. C., et al. (2017). Extreme lateral interbody fusion relieves symptoms of spinal stenosis and low-grade spondylolisthesis by indirect decompression in complex patients. Journal of Clinical Neuroscience.