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L'importanza del microbiota intestinale

Quante volte si parla del microbiota?

 

Ecco un piccolo approfondimento realizzato dalla mia nutrizionista dr. Chiara Cerroni. 


Il microbiota intestinale è l’insieme dei microrganismi benefici e non che caratterizzano il nostro intestino, in particolare un tratto dell’intestino chiamato colon.

 

I microrganismi sono per lo più benefici e commensali, ovvero vivono in simbiosi con l’ospite.

 

Funzioni del microbiota:

 

- Barriera contro i patogeni esterni - Importante ruolo metabolico poiché sintetizza e codifica per prodotti che intervengono nel metabolismo, facilitano e intervengono nel metabolismo dei farmaci, nell'assorbimento dei nutrienti, modulando e modificando la permeabilità della parete intestinale

- Importante ruolo di immunomodulazione

 

In alcune situazioni di scompenso questi microrganismi possono diventare antagonisti dell’organismo ospite causando diversi disagi fisici e patologie. Un esempio è rappresentato dal batterio Escherichia coli. È un organismo che normalmente rimane silente nel nostro microbiota, non creando quindi alcun tipo di interazione negativa.

Ci possono essere però delle situazioni che portano all’attivazione di E. coli, che si converte in patogeno opportunista, il quale acquisisce la capacità di attraversare le barriere intestinali e causare setticemie.

Il tratto urinario è la parte più comunemente colpita dal batterio.

 

I fattori che influenzano la composizione del microbiota sono:

- la modalità di nascita: parto cesareo o parto naturale

- l’allattamento: al seno o con latte artificiale

- la composizione della dieta

- l’attività fisica

- l’insorgenza di qualsiasi tipo di malattia, incluse le malattie metaboliche

- l’utilizzo di farmaci, in particolare l'utilizzo di antibiotici

- l'area geografica in cui si risiede, anche per le condizioni igienico-sanitarie in cui si vive - l'età.

 

DIETA E MICROBIOTA

 

Se per quanto riguarda alcuni fattori è difficile agire in modo da evitare una disbiosi del microbiota, per altri invece si possono attuare dei meccanismi preventivi. La dieta è un fattore determinante per la salute del microbiota.

Quale dieta scegliere? La principale componente dietetica protettiva del nostro intestino è la fibra.

La fibra è il “cibo preferito” dei batteri del colon, i quali la utilizzano e producono a loro volta 3 molecole (acidi grassi a corta catena): acetato, propionato, butirrato. Queste sostanze svolgono un effetto inibitore sulla sintesi epatica di colesterolo, aiutano i meccanismi del controllo glicemico, favoriscono l’assorbimento di alcuni micronutrienti, favoriscono l’eliminazione di sostanze dannose e di scarto, svolgendo un ruolo protettivo nei confronti del cancro al colon retto.

 

Per garantire il corretto apporto di fibra, il consumo giornaliero secondo i LARN dovrebbe essere di 30 grammi di fibra/giorno

 

Dove si trova la fibra?

 

- cereali integrali (2/3 porzioni al giorno raccomandate)

- legumi (4/5 porzioni raccomandate a settimana)

- frutta e verdura (5 porzioni raccomandate al giorno)

 

Diete ricche di grassi, soprattutto provenienti da alimenti animali, e ricche di zuccheri semplici (ovvero diete ad alto indice glicemico) stimolano invece la produzione di lipopolissacaridi, delle molecole presenti sulla parete cellulare di alcuni batteri (Gram -) che causano infiammazione del tratto intestinale e conseguentemente patologie correlate.

La L-carnitina, sostanza caratteristica della carne rossa, e la colina, contenuta in uova, latte, fegato, carne, possono essere metabolizzate dai microgranismi intestinali a trimetilamina ossido (TMAO) una ammina che può favorire l’arteriosclerosi e la disbiosi dello stesso microbiota.

 

ATTENZIONE: questo non significa che i prodotti animali fanno male! Significa che per favorire la corretta funzionalità del microbiota bisogna prediligere una dieta equilibrata e varia, che possibilmente comprenda tutto, ma con le giuste accortezze del modello alimentare mediterraneo.

 

RELAZIONE TRA DIETA, MICROBIOTA E SALUTE DELLE OSSA: E stato osservato che la fermentazione della fibra da parte dei microrganismi colonizzanti il nostro intestino è correlata anche ad un miglioramento della salute del nostro sistema scheletrico. Infatti, la produzione degli acidi grassi a corta catena è stata associata ad un aumento dell’assorbimento di calcio da parte dell’osso e di conseguenza ad un miglioramento dell’indice di salute ossea che si traduce in un aumento della densità e della forza dello scheletro. Uno studio condotto su soggetti anziani di 5 diversi paesi europei (UK, Olanda, Italia, Francia, Polonia), ha dimostrato che, dopo diversi giorni di dieta mediterranea (alto contenuto di fibra e basso contenuto di grassi animali), i livelli di marker infiammatori e di fragilità ossea erano diminuiti in modo significativo, grazie all’aumentata produzione da parte del microbiota di acidi grassi a corta catena, il che si traduce in un aumento della salute dell’osso e una riduzione dell’incidenza di patologie a carico di quest’ultimo (osteoporosi, osteomalacia, ...).

 

BIBLIOGRAFIA:

 

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La preservazione del microbiota intestinale per salvaguardare la nostra salute spiega il Dr. Lavanga
La preservazione del microbiota intestinale per salvaguardare la nostra salute spiega il Dr. Lavanga

L'approccio olistico nei confronti delle patologie a carico della colonna vertebrale, mi invoglia a trovare successo anche attraverso l'educazione dei pazienti su questi temi.

Non solo è necessario programmare la propria dieta ma anche prendersi cura dei propri batteri che fungono da simbionti e nostri alleati per patologie degenerative a carico di cuore e cervello. 

 

Conoscere la patologia da un punto di vista oggettivo, conoscere gli aspetti psicologici e immunologici del paziente, ci porterà a un risultato più completo, creano delle abitudini e degli automatismi che generano salute e benessere. 

 

a presto e grazie per aver letto

 

Dr. Lavanga

Dr.ssa Cerroni - 348 974 4755