Qual è la differenza tra massaggio "improvvisato" e il massaggio clinico terapeutico?
Sono Laura Cinquebani e mi occupo di massaggio clinico nei pazienti che soffrono di mal di schiena.
Molto spesso mi viene chiesto di effettuare dei "massaggi" ma facciamo chiarezza.
il dolore è una risposta protettiva!
Il segnale doloroso nasce quando vengono stimolati dei recettori nervosi specializzati, localizzati sulla cute e nei tessuti molli, detti nocicettori. Questi producono un segnale nervoso che attraverso lunghi assoni (prolungamenti di cellule nervose) giungono fino alla parte posteriore del midollo trovano altri neuroni (cellule che raccolgono e conducono impulsi nervosi) a cui “passano” il segnale doloroso per proseguire il suo cammino verso diverse aree del cervello dove avverrà l’elaborazione della percezione del dolore.
Il segnale doloroso però, prima di arrivare al cervello, incontra nel percorso dei “cancelli nervosi” che modulano l’intensità del dolore stesso e la sua percezione.
Le fibre nervose di piccolo diametro dei nocicettori si interfacciano con neuroni specializzati che trasmettono il dolore ai centri superiori ma anche con un altro tipo di neuroni detti “neuroni inibitori” che possono ricevere contemporaneamente segnali dalle fibre grandi e da quelle piccole determinando la modulazione finale del segnale doloroso in uscita.
Se l’attività delle fibre grandi, che portano i segnali tattili, per esempio, è alta, il dolore percepito diminuisce.
Il mio servizio è massaggiare il paziente con approccio clinico con attivazione del microcircolo muscolare profondo, attivando linfa e sangue.
Tali azioni sono fondamentali per la riparazione dei tessuti danneggiati, a differenza del massaggio estetico-rilassante.
Entrambi i massaggi presentano delle capacità di inibizione del dolore, semplicemente per la stimolazione dei neuroni nocicettivi presenti sulla cute; tuttavia il massaggio clinico che effettuo permette una maggiore energia e contatto, oltre a una conoscenza specifica dei piani anatomici.
L’anatomia è fondamentale per sapere come agire: se effettuo un massaggio troppo superficiale in un paziente che per esempio ha avuto una distorsione dell’articolazione tibio-tarsica non avrò una restituzione ad “Integrum”, ovvero una guarigione in senso completo.
Pertanto quando si ha dolore spesso si è portati a massaggiare tale settore senza conoscere in effetti come proseguire perchè si ignora la grandezza o l'estensione della fascia muscolare o l'inizio e la fine della capsula articolare.
Di fondamentale importanza quindi la
collaborazione con l’ortopedico
che porrà diagnosi e terapie mirate al recupero funzionale del distretto muscolare.
Le mie mani possono fungere da elemento diagnostico.
Molto spesso nell’ispezione medica vengono evidenziati i Trigger Point, detti “punti grilletto”. Tali punti sono presenti all’interno delle fasce muscolari in tensione o contratte, che rispetto ad altre sezioni possono determinare dolore.
Il mio ruolo è quello di individuarli, disattivarli e correggere il tiro diagnostico portando ad evoluzione la terapia manuale.
Il massaggio non ha nulla a che vedere con il linfodrenaggio, una pratica simile ma non uguale.
Ecco quindi, quando il dr. Lavanga ti prescrive un massaggio lo fa per gestire a lungo termine l'opzione di non usare farmaci, conservandoli in maniera mirata e chirurgica. Si può essere chirurgici anche nell'uso dei farmaci per massimizzare la loro efficacia quando necessario.
Ci vediamo sul lettino!
Referenze
Bervoets DC, Luijsterburg PA, Alessie JJ, Buijs MJ, Verhagen AP. Massage therapy has short-term benefits for people with common musculoskeletal disorders compared to no treatment: a systematic review. J Physiother. 2015 Jul;61(3):106-16. doi: 10.1016/j.jphys.2015.05.018. Epub 2015 Jun 17. PMID: 26093806.