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Dottore: ho l’acqua nel ginocchio!

Quante volte mi sento chiamare al telefono per questo problema.

L’acqua nel ginocchio!


Tale situazione si chiama IDRARTO. 

Quando si forma del liquido del ginocchio il paziente viene sicuramente a cercare il dottore per via del dolore che genera la pressione sulla capsula, una struttura che contiene e protegge le strutture dentro il ginocchio ed in particolare la cartilagine, che è l’elemento più nobile delle articolazioni.

La cartilagine è una struttura che non è vascolarizzata e prende il proprio nutrimento per via osmotica.
Quando si danneggia per problemi di natura meccanica o biologica si può generare questo fenomeno reattivo che porta alla produzione di liquido.

Nella maggior parte dei casi è un liquido asettico ovvero senza batteri al proprio interno, tuttavia, se ci sono delle condizioni predisponenti che spesso indago e segnalo al paziente come il diabete o l’iper uricemia, ecco che si generano dei campanelli d’allarme.

Il mio compito è quello di creare armonia e di simulare la geometria della natura affinché i capi articolari scorrano senza creare attriti. Quando esiste un problema al ginocchio bisogna vedere se il problema è primitivamente di tale articolazione o se dipenda da una sofferenza delle radici del plesso lombare.

 

COME AGIRE ATTIVAMENTE ALLA RISOLUZIONE DEL PROBLEMA?

Sarà necessario effettuare la cosiddetta Artrocentesi, ossia lo svuotamento della capsula articolare, insieme a delle indagini radiografiche, che permetteranno di calcolare l’asse anatomico e l’asse meccanico degli arti inferiori.

Al fine di rendere l'Artrocentesi efficace, sarà inoltre fondamentale fare degli esami del sangue per valutare l’infiammazione globale e del pannello auto anticorpale del paziente, in modo da escludere eventuali patologie reumatiche che possono aggravare questi fenomeni.

Una volta fatto ciò sarà possibile dunque procedere con lo svuotamento della capsula articola in totale sicurezza.

 

CI SONO DEI FATTORI TRASVERSALI DA TENERE SOTTO CONTROLLO?

Si! L’artrosi ad esempio, deve essere sempre valutata e messa in diagnosi differenziale tra condizioni come l’artrite reumatoide o l’artrite psoriasica.
Queste non sono condizioni "tutto-nulla", ma sono delle patologie che possono rimanere anche del tutto subcliniche, ovvero senza franche manifestazioni, ma che non per questo possono passare inosservate rispetto alla trattazione del problema in questione! E' perciò necessario eseguire un'adeguata analisi della storia clinica del paziente.

MA FERMO, ASPETTA!

Prima di fare, capisci!

 

La prevenzione che possiamo mettere in atto io e te  è quella di capire innanzitutto.

Solo allora potremo agire per trovare la migliore soluzione al Tuo problema!

L’artrosi può essere reattiva a un cambiamento della biomeccanica interna del ginocchio, spiega il Dottor Lavanga.
L’artrosi può essere reattiva a un cambiamento della biomeccanica interna del ginocchio, spiega il Dottor Lavanga.

CAPIAMO LA CORRELAZIONE "ACQUA NEL GINOCCHIO - ARTROSI" DIRETTAMENTE:

Una condizione come questa può partire direttamente da dei traumi veri, come l'Artrosi.
Vi faccio un esempio: dopo la rottura di un legamento crociato, tramite la sua ricostruzione, è possibile evitare che il ginocchio durante la flessione abbia dei movimenti erronei che possono predisporre verso l’artrosi.

IN CHE MODO?
Verosimilmente il ginocchio si proteggerà formando del liquido al suo interno per evacuare le cellule dell’infiammazione e per diluire le metallo proteinasi, enzimi deputati alla degenerazione del Ph interno.

 

Se guardo però solo al ginocchio, dimenticherei di guardare l’asse di tutta la gamba NEL COMPLESSO!

 

COSA FARE ALLORA?

Certo ogni problema ha una soluzione.
Ogni soluzione ha un costo in termini di bilancia "rischio - beneficio".

 

Giunti a questo punto, il quesito che sento spesso è: "Ma quindi Dottore OPERARE O NON OPERARE?"
Ma invece che domandarsi questo, perché non domandarsi ad esempio: "Allenarsi in maniera costante o non allenarsi"; "Fare una dieta idonea o non farla?"; "Fumare o non fumare?".

Ricorda: sono le azioni quotidiane che portano alla salute, NON le azioni finali! 

Questa è dunque la VERA prevenzione!


Qualora però non fosse più possibile gestire questi eventi recidivanti nonostante le terapie farmacologiche, sarà possibile, in ultima battuta, limitare l’erosione cartilaginea con un rivestimento: la protesi di ginocchio.

In questo video vediamo la correzione con una protesi di ginocchio totale ad alta congruenza. Questo permette lo scivolamento dei capi articolari in maniera del tutto simile a quello che ha fatto madre natura.

Il recupero è stato secondo i dettami del Fast Track, una metodica che prevede e permette al paziente di riacquistare la capacità di deambulazione direttamente il giorno dopo o in alcuni casi il giorno stesso.

 

COME E' POSSIBILE?

E' dimostrato scientificamente che l'allettamento rallenta di molto la ripresa del paziente, oltre a rallentare il processo di guarigione tra l'interfaccia della protesi e dell'osso.

Il Fast Track permette così di accelerare la guarigione del paziente ed una miglior gestione dei farmaci antitrombo embolici, ovvero quei farmaci che permettono la diminuzione del rischio della formazione di coaguli erronei del sangue, i quali  porterebbero potenzialmente a patologie come la cosiddetta tromboembolia polmonare.

 

Camminare è sempre la scelta più idonea specie se è di natura nordica. Spiego sempre ai pazienti che anche dopo gli interventi di protesi di anca e di protesi di ginocchio la camminata nordica - internazionalmente conosciuta come Nordic Walking -  funga da modo corretto di camminare per allineare l'eminenza cruciforme, un ossicino che abbiamo dietro la testa e che punta direttamente tramite un filo a piombo sui nostri glutei.

Tale camminata permette di rinforzare la muscolatura dorsale affinché si possa caricare meno sulle quattro maggiori articolazioni degli arti inferiori e di godere di un beneficio sullo scheletro tutto.


 

L'utilizzo del Fast Track è stato reso possibile attraverso la collaborazione con l'Ospedale Piccole figlie di Parma. 

La Equipe del Dr. Belledi e del Dr. Zanelli collaborano da tempo per effettuare corretta diagnosi differenziale tra le radicolopatia di L3, L4, L5 e le artrosi primitive di anca e ginocchio.

Sono felice di essere parte di questo nuovo gruppo con cui condivido la stessa ideologia di cura del paziente, che deve essere completa, poliedrica ed efficace.

 

 

Il Dottor Lavanga insiste nelle azioni quotidiane che possano prevenire il consumo della cartilagine, una struttura nobile difficilmente ricostituibile.

Dobbiamo quindi avvicinarci sempre di più a quello che fa la natura: la cartilagine e l'osso risponderanno solo ai dettami dell'antifragilità!

 

 

 

Sei anche tu antifragile?

Fammelo sapere, e per qualsiasi dubbio o necessità non esitare a contattarmi, premendo sul tasto in sovrimpressione nel sito.

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Il Dr. Lavanga si occupa di Ortopedia della Colonna Vertebrale ed è appassionato di Geometria Della Natura
Il Dr. Lavanga si occupa di Ortopedia della Colonna Vertebrale ed è appassionato di Geometria Della Natura