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Come avere energia e ridurre lo stress?

Il muscolo è la struttura che ci permette, attraverso la sua unione tendinea alla struttura ossea, di poter produrre un “movimento” semplice o complesso che sia. Facciamo un focus su come è costituito questo muscolo e cosa necessita per poter funzionare in modo adeguato!

 

Esso è formato da una serie di fibre muscolari con capacità “contrattile”, che vuol dire?

 

Le cellule che compongono le fibre muscolari si chiamano “miociti” e al loro interno è contenuto una grande quantità di “miofibrille” che hanno il compito di accumulare calcio necessario alla contrazione. A loro volta le miofibrille contengono “miofilamenti parallelispessi e sottili (miosina e actina) che determinano la famosa “striatura” a bande chiare e scure del muscolo e che scorrendo le une sulle altre provocano la “contrazione muscolare” cioè una serie di modificazioni coordinate che porta all’accorciamento del sarcomero e di conseguenza del muscolo stesso che facendo leva sull’osso permette lo spostamento del segmento.

 

Le cellule dei muscoli quindi possono “contrarsi” (ridursi in lunghezza) e “rilassarsi” (tornando alla lunghezza di partenza) rispondendo a stimoli ormonali o nervosi.

 

·         Cos'è un sarcomero?

 

Il muscolo abbiamo detto è caratterizzato da striature:

-Le bande scure sono le “bande A”;

Le bande chiare sono le “bande I”;

-Le bande I sono divise in due da una “linea Z”;

-Le bande A sono divise dalla “stria H” nella parte centrale.

 

Il tratto tra due linee Z è il Sarcomero, cioè la più piccola unità contrattile all’interno del muscolo!

 

Ci sono una grande quantità di sarcomeri, uno accanto all’altro e parallele alle file di altri sarcomeri all’interno di un’altra miofibrilla adiacente.

 

·         Tipi di muscolo

 

Sulla base delle caratteristiche istologiche possiamo distinguere tre tipi di muscoli:

 

-Liscio: muscolo involontario, riveste le pareti degli apparati della vita vegetativa ( parete dei vasi sanguigni, stomaco e intestino) con il ruolo di spingere materiali dentro e fuori dal corpo; hanno una contrazione molto lenta ma duratura e non si attaccano a strutture scheletriche;

 

-Scheletrico: muscolo volontario, permette il movimento e il mantenimento della postura. Risponde velocemente agli impulsi nervosi rapidamente e intensamente, sono soggetti alla fatica e si collegano allo scheletro attraverso i tendini;

 

-Cardiaco: muscolo involontario, permette la ritmica contrattilità del cuore, ha caratteristiche intermedie di entrambi i tipi muscolari(lisci e scheletrici).

 

Insomma abbiamo una grande quantità di muscoli che svolgono molte funzioni per questo motivo hanno bisogno del giusto apporto nutritivo e della giusta dose di riposo per poter funzionare in modo adeguato, specialmente dopo attività impegnative che possono esaurirli!

 

 

·         Fondamentale l’assunzione di carboidrati

 

Il muscolo messo sotto tensione utilizza come fonte di energia il glicogeno immagazzinato nei muscoli (glicogeno è la forma immagazzinata del glucosio).

 

Se non si mangiano abbastanza carboidrati la scorta che c’è nei muscoli e che viene consumata durante le attività non verrà ripristinata facendo mancare l’energia necessaria al prossimo sforzo dunque si fermerà la crescita muscolare e comincerà invece la loro distruzione in quanto le proteine, costituenti del muscolo, vengono convertite in carboidrati attraverso il loro catabolismo per compensare.

 

 

·         Inoltre l’assunzione dei carboidrati aumenta il livello di zucchero nel sangue (più glucosio nel sangue) che stimola il pancreas al rilascio di insulina che garantisce l’immagazzinamento del glucosio nel fegato e nei muscoli, inoltre l’insulina stimola il muscolo ad assorbire più proteine. Però se il glucosio è in eccesso nei muscoli esso viene convertito in grasso.

 

RRisulta chiaro quindi che una adeguata alimentazione con il giusto apporto di carboidrati funge da elemento essenziale per garantire il funzionamento basale del muscolo e prevenire il suo affaticamento e distruzione!

  • Affaticamento muscolare 

E' caratterizzato da una sintomatologia dolorosa per stress muscolare, risposte infiammatorie, eccessivi carichi. Un muscolo malnutrito non può rispondere bene ad uno stimolo allenante!

Ogni sessione di allenamento crea uno stress muscolare e l'esaurimento di scorte di glicogeno, acqua e sali minerali che inducono dolore, irrigidimento del muscolo.


Dopo l’azione dell’insulina si assiste a una leggera ipokaliemia ovvero a un abbassamento del potassio che può provocare debolezza muscolare con abbassamento del tono muscolare. Tale effetto può essere vantaggioso quando presente uno spasmo muscolare che può generare discreto dolore. 

  • Come prevenire ciò?
  1. Adeguata alimentazione e idratazione
  2. Effettuare un buon riscaldamento
  3. Aumentare gradualmente carichi/stress
  4. Dare importanza al recupero, il muscolo ha bisogno di tempo per costruirsi!

 

 

·         Inoltre i carboidrati hanno un ruolo chiave anche per il nostro benessere psico-fisico! In che modo?

 

I carboidrati alzano il livello di serotonina nel cervello migliorando il nostro benessere: la serotonina è un neurotrasmettitore sintetizzato nel cervello a partire dal triptofano(5-HTP) un amminoacido che controlla l’umore, il sonno e l’appetito a livello cerebrale. Il triptofano non può superare direttamente la barriera ematoencefalica per raggiungere il SNC in cui viene convertito in serotonina se prima non c’è una buona secrezione di insulina che agevola il passaggio.

 

La produzione dell’insulina quindi non solo favorisce l'immagazzinamento di glucosio nei muscoli per fini energetici, ma anche per facilitare l’ingresso degli amminoacidi nelle cellule. Dopo una massiccia secrezione insulinica i livelli di triptofano nel sangue aumentano con annessa diminuzione dei livelli di altri amminoacidi (il loro eventuale aumento impediscono al triptofano di andare al cervello) e determina agevolazione del suo passaggio nella barriera ematoencefalica e poi nel SNC. Ciò scatena un sistema di feedback negativo che diminuisce il desiderio di carboidrati.

 

·         Che cos’è la barriera ematoencefalica?

È una delle barriere a livello del SNC e impedisce alle sostanze presenti nel sangue arterioso di raggiungere il tessuto nervoso. È molto selettiva!

 

 

·         La somministrazione di triptofano quindi è in grado di:

 

-Contrastare l'insonnia e migliora la qualità del sonno: è il precursore della serotonina, per favorirne però il suo raggiungimento al SNC è necessario una aumento della secrezione insulinica indotto dall'assunzione di carboidrati! Quindi un pasto ad alto indice glicemico riesce a ridurre i tempi di addormentamento: i ricercatori hanno individuato un tempo di 10 minuti per addormentarsi a 4 ore di un pasto ad alto indice glicemico, in contrasto ai 20 minuti dopo 4 ore di un pasto a basso indice glicemico!

Questo non significa promuovere sempre una dieta ad alto indice glicemico, sfruttare tali conoscenze permette di sapere come sfruttare la produzione di melatonina a partire dall’assunzione di triptofano biodisponibile.

 

-Controlla l’eccesso di appetito, efficace nel diminuire il consumo di carboidrati e cibi dolci

 

-Ridurre emicrania e azione antidepressiva.

 

Dott.Lavanga e Martina De Luca di physio.terapia